martedì 17 maggio 2011

Voglio una vita piu' naturale!!!

Ieri sono passata in libreria. E’ sempre una tentazione per me ma sono riuscita ad uscirne senza aver speso un euro. Pero’ sono rimasta mezz’ora a guardare libri di fai-da-te, cucito, lavori a maglia, orto biologico, autosufficienza, autoproduzione di cibo e cose del genere.
Sento tantissimo il desiderio di una vita piu’ naturale, semplice, con le cose “fatte come una volta”, dalle mani sapienti di una mamma o una nonna. Anche nei mobili o nei vestiti, mi attirano stili un po’ country, rustici, legati alla natura.

Non so se sia solo una idealizzazione dovuta ai ricordi. Ultimamente infatti ho spesso nostalgia della mia infanzia e delle mie vacanze di bambina.
La mia famiglia si ritrovava tutta assieme nella grande casa dei nonni, assieme anche alle zie, e io mi sentivo sempre circondata di affetto. Mi piace pensare di avere avuto un’infanzia felice, con una famiglia unita e in cui si tramandavano le tradizioni. Festeggiavamo sempre tutti assieme il Natale o la Pasqua, con un bel pranzo e poi l’apertura dei regali o delle uova e a Natale c’era anche sempre la tombola o un qualche altro gioco che coinvolgeva tutti.

Mia nonna faceva gli gnocchi a mano, e noi (io, mia mamma, le zie, anche mio fratello) davamo una mano a dare forma alle palline di pasta. Le mie zie mi insegnavano a leggere e mi facevano fare tanti lavoretti creativi, mi preparavano un sacco di maglioni e vestiti fatti a mano, un sacco di torte e di cose buone. Mio nonno mi insegnava a giocare a carte, a dama, a fare le parole crociate, oppure d’estate andavamo a pescare assieme. Aiutavo a pulire alcuni alimenti (quelli più semplici), andavo nell’orto a prendere le verdure per mia nonna, andavo con mia mamma in bicicletta fino a una zona dove si potevano raccogliere le more e poi facevamo la marmellata. A settembre c’era la vendemmia e venivano un sacco di altri parenti a dare una mano, poi mi divertivo a pestare l’uva nelle botti e a bere un po’ di mosto. C’era anche il mio bisnonno, che teneva delle galline e avevamo le uova fresche tutte le mattine. D’estate avevo poi molto tempo libero e lo passavo nel cortile di questa grande casa, magari all’ombra a leggere, in pace col mondo. La sera si usciva a fare una passeggiata, e quando pioveva si stava in cucina a giocare a carte oppure a fare un puzzle.
Eravamo in un paesino tranquillo, col mare davanti ma senza turisti, fatto di case basse spesso con un piccolo orticello, con quattro negozietti in croce, dove si poteva girare da soli in bicicletta e vivere a contatto con la natura.

Ho davvero nostalgia di questa vita più tranquilla, più naturale, con ritmi più lenti e le cose fatte con pazienza. Se avremo un figlio, come spero, mi piacerebbe che crescesse allo stesso modo, con la sua famiglia vicino, compresi nonni e zii, facendo esperienza diretta della natura e delle attività tradizionali. Oltretutto questo stile di vita si accorda perfettamente con le idee di decrescita, ecologia e downshifting di cui ho gia’ parlato.

Mi chiedo pero’ se sarei davvero disposta a fare da me tutte queste cose. Al momento mi dico che il tempo non c’e’, e continuo a comprare piatti pronti al supermercato. Non ho voglia neanche di riattaccare un bottone o di passare l’aspirapolvere quando torno a casa dal lavoro. Mi dimentico di dare l’acqua all’unica piantina che abbiamo sul balcone. Come posso pensare di coltivare qualcosa in un orticello o di fare da me yoghurt, marmellate e succhi di frutta? Come posso pensare di iniziare a comprare da un GAS se il nostro consumo di verdura fresca e’ pari a un cespo di insalata e 4 pomodori alla SETTIMANA???? Si’ certo ho questa immagine ideale di me che sferruzzo e cucino e preparo detersivi casalinghi... ma sarei in grado di renderla realta’? Ho qualche dubbio...

Mi dico che devo solo essere paziente, che l’anno prossimo quando la casa di M sara’ pronta e ci trasferiremo cerchero’ un nuovo lavoro, vicino casa (fare la pendolare da laggiu’ a dove lavoro adesso sarebbe pesantissimo) e soprattutto part-time, in modo da avere piu’ tempo libero e potermi dedicare a tutte le attivita’ che adesso non riesco a fare. Sara’ una villetta con piccolo giardino in un paesino fuori citta’, un sogno rispetto il mio appartamento in mezzo ai palazzoni e al traffico. Ho gia’ in mente di fare un piccolo orto, di tenere un gatto, di invitare gli amici per pranzetti sotto un pergolato di glicine... Chissa’ se davvero riusciro’ a realizzare almeno la meta’ dei miei sogni!! O se magari mi stufero’ di avere piu’ del doppio di superficie da pulire, un giardino a cui stare dietro, senza contare il cucinare da me tutto quanto. Se anche riuscissi a trovare un lavoro part-time non so se il tempo in piu’ a mia disposizione se ne andrebbe in altre occupazioni che mi vengono piu’ spontanee, come leggere o stare al pc... Vedremo. 

Intanto ho aperto questo blog perche' vorrei che diventasse una specie di diario del mio cambiamento, per "metterci la faccia" pubblicamente e tenere memoria delle cose che faccio o che non faccio :-)

4 commenti:

  1. Ma che bello il racconto della tua infanzia! mi sembrava di vedere un film! Che vita piacevole, semplice ma in armonia con le cose, le perosne e la natura...vicino al mare (non turistico) poi...ma esiste ancora quel posto o negli anni è cambiato?! Anche io mi domando se sarei disposta a caricarmi i pro e i contro di una vita così (perchè si sà, c'è anche il rovesico della medaglia) sopratutto per il fatto che come dici tu anche io esco spossata dal lavoro neanche fossi in miniera; ci ho pensato tanto e sai qual è la mia conclusione? 1 certe cose ci daranno noia anche lì 2 noi siamo stanchissime perchè facciamo un lavoro di sola testa e che nonci piace nemmeno, ci succhia l'energia vitale 3 in ogni caso nella vita bisogna provare, inutile stare a teorizzare..... quindi ....mettici la faccia e...avanti !

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  2. Grazie del commento! Il paesino dei miei di cui parlo e' su un'isola lunga e stretta tra la laguna di Venezia e il mare, magari lo conosci anche... E' ancora piu' o meno cosi', anche se io ho raccontato i miei ricordi e si sa, nei ricordi rimangono solo le cose belle. Peccato che i miei nonni anni fa abbiano venduto la casa. E neanche mi posso lamentare troppo perche' se ho un appartamento di proprieta' a Roma, e senza un mutuo sopra, e' grazie ai soldi di quella vendita. Come dar via i propri ricordi di bambina per un piu' prosaico presente! ;)
    Sulle tue conclusioni sono d'accordo, ma se gia' si risolvesse la 2 penso che la 1 mi darebbe meno fastidio. Comunque si', andiamo avanti con i nostri progetti!! :)

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  3. Uh, che bello ! qui in Veneto da me quindi !!!peccato però dover "vendere l'anima al diavolo!"... Siamo perfettamente d'accordo, sistemata la 2 si accetterebbe più volentieri la 1. quindi , avanti con la 3 !!

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  4. ciao che bel racconto che hai fatto ,bellissimo mi sembrava di vederti (anche se non ti conosco)sai non sò in questi mesi se hai cambiato casa oppure stile di vita certo che prima bisogna convincersi dall'interno credo io ,io ho iniziato la mia decrescita felice circa 2 anni fà e devo dire che ora sono davvero molto più felice di prima più realizzata e sopratutto più consapevole di tutto ,se ti và nel mio blog ci sono molto spunti semplici ,è nato appunto perchè le persone mi chiedevano come facessi a fare una cosa oppure un'altra e siccome sono cose dannatamente semplici le ho messe nere su bianco ciao stefy

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