domenica 1 maggio 2011

Alveare umano


Ogni volta che torno a casa in questo quartiere semi-centrale di Roma, pieno di negozi e di condomini, mi assale un senso di soffocamento. Soprattutto la sera quando non c’è gente per strada, e le sagome delle case si notano di più. Palazzoni alti 7-8 piani, uno accanto all’altro, in tante file ordinate, come soldati. Le finestre e i balconi come tanti occhi e bocche allineati. Le macchine parcheggiate ovunque formano distese compatte, barriere senza interstizi che non lasciano nemmeno passare per salire sul marciapiede. Mi sembra davvero un alveare.

Ho tanta voglia di vivere in un posto tranquillo, non affollato, in una casa con un giardino, dove si possa andare in giro in bicicletta.  

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