domenica 26 giugno 2011

Qualcuno lo sa?

Ho alcuni dubbi amletici che forse qualcuno mi sa risolvere:
- i noccioli delle ciliegie, albicocche etc vanno nell'umido o nel secco?
- i dvd rovinati dove li butto? sono riciclabili?
- ma l'aceto bianco distillato che ho trovato in alcune ricette per detersivi fai da te, è il normalissimo aceto di vino? O per lo meno, posso sostituirlo con l'aceto normale?


Oggi nuovo approccio al problema dimagrimento: oltre alla quasi-dieta che sto seguendo in modo un po' saltellante, con M. siamo andati a fare una corsa. Ok, solo 20 minuti, alternando corsetta mooolto leggera a pezzi fatti camminando di buon passo. Alla fine le mie cosce chiedevano pietà. Ma sono soddisfatta, era da gennaio che non facevo un po' di movimento e le endorfine post-sport sono sempre piacevoli. Tra l'altro, non ho mai fatto seriamente corsa / jogging / come volete chiamarlo. Capace anche che appena arrivo a non avere il fiatone dopo 2 minuti, mi piace pure.
Ora vediamo di farlo diventare un appuntamento quotidiano, visto che c'è luce fino a tardi. E poi è bello andarci in coppia. :-) Così forse a settembre non sembrerò una balena nel vestito che ho preso per il matrimonio di mio fratello :-P

mercoledì 22 giugno 2011

Piccole cose belle

Lo scorso weekend siamo rimasti quasi sempre a casa. L'abbiamo passato a pulire e riordinare un po'.
Credo di non esagerare se dico che mi sono divertita a spolverare, lavare i pavimenti, perfino stirare. Sì ok forse sto esagerando :-P  Però mi ha dato soddisfazione, è bello vedere la tua casa che dopo circa un mese di completo abbandono torna ad essere pulita e (quasi) in ordine.
Anche il prossimo weekend non abbiamo niente di particolare in programma, penso proprio riuscirò a sistemare un altro po' di cose.

Oggi mentre tornavo a casa in macchina mi sono resa conto che non avevo acceso l'autoradio. Non l'ho fatto quasi mai negli ultimi giorni. Mi piace godermi il silenzio, c'è sempre tanta confusione qui a Roma! Soprattutto con la vita che ho fatto nelle ultime settimane, correndo qua e là, i momenti di "pausa" mentale dal casino e dalla sovraesposizione agli input di ogni genere sono stati pochi.
Alla fine me li sono presi anche la sera, ho usato pochissimo il pc, ho letto un bel libro (vedi post precedente), e soprattutto sono andata a dormire prima del solito. Mi ha fatto molto bene.

Oggi ho avuto l'ultima seduta di massaggi (che non sono serviti a molto ma almeno mi hanno fatto rilassare un po') e domani sera ho l'ultima lezione di francese. Con M. abbiamo anche deciso quale mutuo prendere (ora c'è da vedere se ci vogliono :-P) e quindi anche i pellegrinaggi per banche sono quasi finiti. Pare proprio che dalla settimana prossima riavrò la mia routine quotidiana senza troppi sbattimenti, evviva!

E ci siamo anche messi a progettare il viaggetto estivo!! :-) Un giro di due settimane in moto, puntando a est: mete principali Moldova, Ucraina e sud della Polonia. E' sempre così eccitante comprare una guida e iniziare a pensare il viaggio: potremmo passare da qui, guarda che bello questo posto è solo una piccola deviazione, sì dai che bello ci andiamo! Poi sul momento si vedrà, improvviseremo. Ma intanto ce lo stiamo già un po' godendo, questo viaggio :-D

Un bel libro

Ho appena finito di leggere "Mondoviaterra" di Eddy Cattaneo.
L'ho comprato perchè mi attirava l'argomento, il diario di viaggio dell'autore che poco prima dei 40 anni si è licenziato per realizzare il suo sogno, fare il giro del mondo senza prendere aerei. E c'è riuscito.
Man mano che lo leggevo mi sono resa conto che è anche un libro molto ben scritto, e che l'autore sa rendere in poche parole l'atmosfera di un luogo, le sensazioni dovute ad un incontro, la bellezza o la bruttezza dei posti. E' bravo ad osservare e cogliere i dettagli. Ed è anche divertente.
Insomma ve lo consiglio, specie se amate i viaggi e prima o poi sognate di fare una cosa del genere, anche solo un pezzo alla volta :-)

giovedì 9 giugno 2011

Pigrizia e impazienza


In questi giorni mi sento di nuovo decisamente fuori fase.
Non riesco a concentrarmi e fare una cosa qualsiasi, fosse anche qualcosa che scelgo di fare io. Sul lavoro ho un report da finire a breve, ho avuto tanto tempo prima e l’ho passato spesso saltellando qua e la’ su internet perdendo semplicemente tempo, non mi andava (non mi va) proprio di lavorare. E’ un lavoro meccanico e ripetitivo: aggiorna i dati, sistema il grafico relativo, cambia file, aggiorna i dati etc. Ma anche la fase piu’ creativa, che ancora devo iniziare, non mi va proprio di farla: non so proprio cosa scrivere. E adesso che il tempo stringe comincio a sentirmi con l’acqua alla gola, ma e’ solo colpa mia!!

Anche fuori dall’ufficio non ho voglia di fare niente. Ho parecchi impegni in questo periodo, oltre al corso di francese due volte la settimana, mi sto facendo fare un ciclo di massaggi (una volta la settimana) e poi con M. stiamo girando per banche per informarci sui mutui. Il che vuol dire prendere ore di permesso quando invece ho piu’ da fare in ufficio. Quando arrivo a casa non mi va nemmeno di farmi da mangiare, tantomeno di pulire casa. Mi va solo di mettermi a leggere un bel libro o di guardare la tv. Poco male, direte voi, fallo e basta. Peccato che io invece ho un sacco di altre cose che vorrei fare: scrivere qualche racconto di viaggio, sistemare un po’ di foto o scrivere sul blog, ad esempio. Ma nelle ultime sere il pc preferisco non accenderlo neanche: so che se lo faccio poi non mi ci stacco piu’ e non vado a dormire prima delle 2 di notte. E soprattutto, non ne ho nemmeno voglia, di scrivere o selezionare foto. Se accendo il pc, finisco per passare il tempo leggendo forum e blog vari, e facendo partite a Spider!!!! 

Non capisco se sia pigrizia o voglia di scappare da tutto. Perche’ i miei pensieri mi portano spesso a fantasticare e immaginare un momento del futuro in cui avro’ tempo libero, avro’ soldi senza dover lavorare, potro’ viaggiare quanto mi pare, rilassarmi quando voglio... Ma non posso vivere nell’attesa di un evento che al 99,99% non avverra’ mai! Una vincita, un’eredita’... Quando scendo un po’ con i piedi per terra mi rendo conto che comunque attendo con impazienza qualcosa: di avere la casa nuova finita, di aver traslocato, di aver sistemato l’appartamento attuale e averlo affittato, e cosi’ di avere una vita piu’ tranquilla, finalmente una routine quotidiana senza grossi pensieri.

A volte penso che se decidessi di non fare tutte le cose che adesso sento di “dover” fare starei molto meglio. Anche se sono cose che "voglio" fare nel senso che ho deciso io di farle. Come ad esempio sistemare le fotografie digitali: dal 2004 in poi ho scattato solo in digitale, mai stampato nulla, e ho fatto decine e decine di viaggi con migliaia di foto ciascuno! Vorrei selezionare le migliori, pubblicarle su un sito assieme al racconto del viaggio in questione, e poi stampare un foto-libro per viaggio. E’ una montagna enorme, che oltretutto continua ad aumentare, visto che viaggi ne facciamo ancora. Se riesco a smaltire un po’ di foto, ecco che se ne aggiungono piu’ di quante ne ho appena smaltite! O smetto di viaggiare e uso le ferie per quello... ma anche la sera quando tempo ne avrei ho ormai la nausea di questa cosa! Ma non riesco a metterla da parte nella mia mente...

Oppure ho (abbiamo) almeno una decina di amici o coppie di amici che non vediamo da una vita, alcuni da mesi, altri addirittura anni. Avremmo tanta voglia di vederli, passare del tempo assieme. Ma solo per trovare una serata in cui vedere qualcuno, mi viene il mal di testa! Avevamo pensato di vedere qualcuno domani sera (venerdi’) ma ieri ho deciso che non se ne fa niente, ho voglia di stare a casa a riposarmi dopo che per tre giorni (martedi, ieri e oggi) sono tornata / torno a casa alle 21 passate. Anche perche’ poi sabato ho un addio al nubilato, domenica il pranzo dai suoceri per il compleanno della suocera, con annesso trasporto di un mobile da una casa all’altra, e insomma anche nel weekend non ho un attimo per me.

Sono tutte piccole cose ma mi mettono addosso un senso di TROPPO. Vorrei mandare tutto e tutti a quel paese, buttare le foto digitali che ho scattato in 7 anni (ma ovviamente non lo voglio davvero!) e ricominciare daccapo con una vita pulita, con le giornate senza impegni al rientro dal lavoro, con le cose che non si accumulano... Come si fa? Mi sento tanto pallosa a lamentarmi sempre e a non fare mai niente concretamente perche’ la mia vita sia piu’ vicina a come la vorrei, ma non so da che parte cominciare. Non ho voglia nemmeno di fare nulla per cominciare! Vorrei la bacchetta magica, per questo parlavo di pigrizia e impazienza al tempo stesso... Sono malata?

sabato 4 giugno 2011

Sì, viaggiare....

Ho sempre amato viaggiare, anche se non lo sapevo.
Da bambina amavo collezionare cartoline e francobolli, ma solo perchè mi portavano le immagini di posti lontani. A settembre prima che iniziasse la scuola, quando compravo i libri nuovi mi mettevo a leggere avidamente il testo di geografia. Mi facevo comprare dai miei genitori libri che parlavano di animali e natura, affascinata non solo dalle varie specie ma soprattutto dalle diversità di ambienti e dalle immagini e sensazioni che questi mi suscitavano. Oppure libri che parlavano di tradizioni popolari e di popolazioni differenti con i loro usi e costumi. Col mio povero inglese da scuole medie avevo intrecciato relazioni epistolari con "pen-friends" di mezzo mondo, e aspettavo con ansia le loro lettere spesso accompagnate da fotografie o cartoline, perchè mi mettevano in contatto con paesi lontani. Avevo pen-friends dalla Germania, dalla Finlandia, dagli USA, dal Malawi, dall'Indonesia, dal Giappone... e sognavo questi posti fantasticando su come sarebbe stato bello vederli, e poi far vedere ai miei amici come si viveva in Italia, le nostre usanze e le nostre regioni così ricche di bellezze naturali e culturali. Anche la mia passione per le lingue è arrivata da un desiderio di conoscere le altre culture, di comunicare con il resto del mondo. Ogni lingua è una porta di accesso privilegiata ad una cultura, non solo in modo evidente perchè permette di parlare con la gente, ma anche perchè la struttura della lingua e il suo vocabolario ci fanno capire come le persone che la parlano ragionano e vedono il mondo.

Appena ho iniziato a lavorare la prima cosa che ho fatto è stata mettermi a comprare regolarmente varie riviste di viaggi e il National Geographic, che non avevo mai osato chiedere ai miei. E poi è iniziata la stagione dei viaggi. Quelli sempre più compulsivi.
Sì', ok, avevo viaggiato anche prima: prima dei 18 anni ero già stata in giro in Italia e un po' in Europa con i miei, o con la scuola, e anche "da sola" per un corso di inglese. Poi avevo fatto la meravigliosa esperienza di vivere un anno in un paese straniero, grazie a un accordo di scambio tra università. Appena laureata avevo fatto un viaggione (regalo di laurea) di quasi due mesi. Ma ero ancora abituata all'idea che il viaggio fosse una pausa, uno stacco dalla vita quotidiana, lo vedevo come "vacanza" che si fa una-due volte l'anno.
Dopo aver iniziato a lavorare ho cominciato a fare un paio di viaggi l'anno, ma ancora ero nella media. La svolta è arrivata quando ho scoperto un paio di forum sui viaggi, popolati di persone che viaggiavano tanto e che mi hanno "aperto gli occhi" sulla mia passione fino a quel momento semi-dormiente e l'hanno alimentata come si soffia su un fuoco. Altri due passaggi fondamentali:
1) i voli low cost che mi hanno permesso di rendere molto più economico viaggiare (almeno in Europa) e quindi ho potuto aumentare il numero di viaggi l'anno;
2) la decisione di provare a viaggiare da sola, visto che ero stufa di dover cercare qualcuno con cui coincidessero periodi di ferie e posti che volevamo vedere, e poi bisognava aspettare che si decidesse a prenotare, generalmente troppo tardi per spuntare un prezzo decente, o peggio mi illudeva fino all'ultimo di poter partire per poi tirarmi un bel bidone.

Non ho mai viaggiato tanto come in quei 3-4 anni in cui ho viaggiato da sola. Era così facile, nessuno da consultare, niente da aspettare: solo io a decidere il dove (e chi mai sarebbe venuto in Bosnia o in Bulgaria con me?) e il quando (prenotavo a febbraio per agosto, a luglio per capodanno, e poi tutti i vari ponti sempre mesi prima). Viaggiare sola all'inizio mi aveva un po' preoccupata, ma poi mi aveva conquistata. La massima libertà di scelta sul dove andare, quanto rimanerci, cosa fare, dove mangiare o dormire, quando rilassarmi in un caffè e quando invece pranzare al volo con un kebab senza quasi sedermi. E nessuno che mi dicesse "ancora lì a fare foto!" quando scattavo la decima inquadratura diversa dello stesso luogo (senza nemmeno me davanti, sacrilegio! Ma a me le foto piace farle, non farmele fare! :P ) Certo a volte mi mancava qualcuno con cui condividere le sensazioni del viaggio, ma non ho mai avvertito nessuna sensazione di pericolo (ovvio che non uscivo da sola la sera in zone malfamate!) e non ero quasi mai sola sul serio.
Quasi sempre infatti contattavo gente del posto, spesso mi facevo ospitare oppure cenavamo assieme, qualcuno mi coinvolgeva nelle serate fuori con i suoi amici o mi accompagnava in giro per la città. Se dormivo in ostello (camera d'albergo singola? no grazie! più caro e meno interessante!) in camerata o nella cucina comune conoscevo sempre qualche personaggio fantastico in giro per il mondo da mesi o anni... persone che mi hanno contagiato con il loro stesso sogno: partire senza dover tornare per forza ad una certa data.

Partire con la libertà di potersi fermare quanto tempo si vuole in un posto, per assaporarlo fino in fondo. Non necessariamente senza mai tornare a casa, anzi io di tornare ho sentito proprio il bisogno a volte dopo 20 giorni in giro. Tornare per un po', per riposarsi e metabolizzare quello che si è conosciuto, per rientrare in contatto con le persone care, la nostra città, assaporare un po' di routine. Ma poi ripartire e continuare questo giro del mondo. Sì, ho deciso: voglio visitare tutti i paesi del mondo, nessuno escluso, e di ciascuno vedere un po' tutte le regioni, visitare i luoghi più belli, conoscere le persone, vedere le differenze e cercare di capire.

Ero quasi arrivata alla decisione di licenziarmi e partire per un anno, poi si vedrà. Però la razionalità ha prevalso, avevo troppo da perdere (in pratica un posto fisso) e ho lasciato stare. Rimarrà per sempre un rimpianto? Spero di no, spero ancora di realizzare questo sogno prima o poi.
E poi è arrivato M. e i miei viaggi sono cambiati di nuovo. Non più da sola, ora in due. Per fortuna abbiamo uno stile di viaggio abbastanza simile, gusti simili, e anche lui scatta decine di foto dello stesso posto :P Però ho dovuto ri-adattarmi alle decisioni prese in due, soprattutto al fatto di non poter più programmare molto prima (a lui non danno le ferie con molto anticipo) e quindi di fare meno viaggi. Ho cambiato modo di viaggiare: prima giravo con treni e bus, dormendo in ostelli o a casa della gente, e così entravo davvero in contatto con i luoghi. Adesso se possibile viaggiamo in moto, l'altra grande passione di M. oltre a foto e viaggi, e dormiamo per lo più in camere doppie di ostelli o alberghetti economici, oppure in tenda. E' bello avere un mezzo proprio, ti permette di esplorare zone più remote e poco raggiungibili altrimenti, ma devo ammettere che un po' mi mancano i trenacci senza aria condizionata... :P E soprattutto mi manca viaggiare più spesso, ero arrivata a quasi un viaggetto al mese (tra brevi weekend e giri più lunghi).

E adesso? Adesso mi sento quasi divisa in due.
Da un lato c'è la Sab che sogna una vita serena, tranquilla, con dei bambini, una casa accogliente, un bel giardino, magari un orticello, preparare dei bei pranzetti, invitare gli amici a cena e giocare a carte tutti assieme la sera, fare le passeggiate in campagna ed esplorare i paesini dei dintorni.
Dall'altro lato c'è la Sab che ogni volta che sente nominare un paese qualsiasi del mondo pensa "che bello, quanto mi piacerebbe andarci!" e sogna di contemplare il tramonto davanti al Grand Canyon, al parco del Serengeti, ad Ayers Rock o alle rovine di Angkor Wat. Desidero con tutta me stessa assaporare la vastità delle steppe mongole, l'umidità appiccicosa delle foreste amazzoniche, la maestà della storia davanti alle piramidi egiziane, maya o a Macchu Picchu, l'incredibile varietà della vita alle isole Galapagos, il silenzio dei deserti, le barriere coralline in mezzo al Pacifico, i ghiacci della Groenlandia, i laghi azzurri delle Montagne Rocciose, le cupole blu delle moschee lungo la Via della Seta, le caotiche città indiane, il contrasto di ghiaccio e fuoco in Islanda... potrei andare avanti per ore! Senza parlare dei luoghi che ho già visto e che vorrei rivedere, o che vorrei far vedere a M. che non c'è mai stato!
Non so se avete letto Due di Due, di Andrea de Carlo. Io man mano che lo leggevo vedevo in ciascuno dei due amici protagonisti una di queste mie due metà. E' stato allora che mi sono resa conto di questa coesistenza dentro di me di due sogni diversi.

Ma non sono poi così opposti, credo. Intanto, in entrambi i sogni c'è sempre M. e anche nel secondo ci sono almeno un paio di bambini. Se c'è una cosa che ho capito in questi anni di viaggi è che siamo solo noi italiani ad aver paura di viaggiare con i bambini piccoli, così come abbiamo paura o consideriamo "da sfigati" viaggiare da soli. Tutto il resto del mondo (di quella parte di mondo abbastanza fortunata da poter viaggiare per diletto...) si fa molte meno paranoie di noi, e per mia fortuna ormai non me le faccio neanche io.
I due sogni sarebbero anche compatibili se solo fosse possibile, ad esempio, lavorare 2 mesi sì e 2 no, sempre con la certezza di avere il tuo lavoro ad aspettarti al ritorno (non si può pensare di cercare ogni volta un lavoro nuovo per 3-4 mesi solamente! Specie se si hanno delle responsabilità verso dei figli)
E ovviamente dovremmo avere questo tipo di lavoro entrambi, e avere gli stessi periodi di lavoro e di non lavoro. Due mesi in viaggio, a scoprire posti nuovi o rivedere vecchi "amori", e due mesi a casa a riordinare i ricordi, le fotografie, a riposare, a programmare il prossimo giro...

Beh allora visto che stiamo sognando diciamola tutta: sarebbe tutto fattibile se solo non dovessimo lavorare per avere i soldi per fare tutte queste belle cose. Qualcuno ha qualche idea, a parte lotterie e superenalotti vari????